Una storia può cambiare la città? Un altro modo di fare rigenerazione urbana

Di Martina Gnerre

Rigenerazione urbana significa primariamente riqualificazione e ripensamento degli spazi. Si necessita spesso di: mirate azioni politiche delle amministrazioni pubbliche per riorganizzare e trasformare la città e di un approccio urbanistico-edilizio per il recupero architettonico, con tanto di cantieri, gru, vernici, mattoni e martelli.

Tutto questo può richiedere tempi lunghi nonché l’investimento di ingenti capitali.

Mi sono chiesta se una storia raccontata bene (che sia di un angolo di un quartiere o perché no, di un’intera città) possa essere una risorsa strategica per creare immaginari nelle persone, scenari immaginativi che risulterebbero impensabili, se non raccontati.

 

Una storia per dare voce al senso di un luogo,

per far rivivere uno spazio caduto in disuso

senza minimamente intaccare la sua struttura fisica.

 

La città ideale per me è un luogo che non può dimenticare i suoi luoghi più marginali e degradati.

A maggior ragione se in questi luoghi si respira una storia millenaria.

Sono nata a Benevento, cittadina che custodisce un patrimonio di cimeli antichi sparsi fra le sue mura, tanto che ho sentito qualcuno definirla come ‘un museo a cielo aperto’.

Ad esempio, lo sapevi che Benevento ospitava uno dei templi più grandi e maestosi mai esistiti dedicati alla Dea Iside? Costruito per opera dell’imperatore Domiziano, fu demolito e smantellato per volere dei cristiani. Nel corso dei secoli, quelle pietre furono riutilizzate per scopi edilizi a e ancora oggi è possibile apprezzarle, sparse qua e là per i vicoli del centro storico.

Alcune sorreggono le mure della città, altre fungono da colonne per le chiese, altre ancora da fondamenta per i palazzi. Purtroppo, sebbene siano reperti di estremo valore storico, sono oggi abbandonate in uno stato di profonda trascuratezza.

 

GLOOCI (che sta per Genius Loci) è un’ applicazione in cui un personaggio esistito o frutto della fantasia, come l’anima e il custode di un luogo, accompagna il visitatore in un viaggio esplorativo.

Il genius loci racconta curiosità e aneddoti inaspettati e curiosi, con lo scopo di creare un legame con l’utente. Grazie ad un innovativo sistema di Intelligenza Artificiale, con il genius loci puoi parlarci e chiedergli tutto ciò che desideri sapere.

GLOOCI non è pensata solo per i turisti: l’obiettivo è che sia uno strumento anche per gli abitanti della città per riscoprire e provare meraviglia per i luoghi che già abitualmente frequentano e conoscono.

Credo che una delle chiavi possibili per riuscire in questo intento sia utilizzare voci vissute, che sembrano umane (anche se non lo sono) e che influenzano le emozioni di chi le ascolta.

Voci che si emozionano per emozionare perché hanno una storia, purtroppo spesso sepolta, da far riemergere alla luce.

Ad esempio, ti presento Estia, sacerdotessa del tempio di Iside di Benevento. Estia guida l’utente in un percorso di 2 kilometri a piedi alla scoperta dei tesori nascosti (seppur in bella vista) appartenuti al tempio di Iside dell’ 89 d.C di Benevento (clicca play per ascoltare la voce di Estia).